Approccio multidisciplinare
In questi ultimi anni, si è creata una stretta collaborazione fra gli osteopati ed un numero sempre maggiore di odontoiatri. Ciò è dovuto al fatto che la bocca ed i denti non possono essere considerati a se stanti, ma facenti parte di un’unica entità.
Perché la collaborazione tra odontoiatri e osteopati è utile?
L’osteopata può collaborare con il medico dentista nella risoluzione di varie problematiche occlusali attraverso la valutazione del rapporto mandibola-mascella, poiché queste due ossa possono essere influenzate dal tipo di cranio del paziente o da disfunzioni cranio-sacrali (flessione, estensione, torsione). La bocca e la mandibola quindi non sono parti separate dal resto del corpo ed i cambiamenti in queste zone influenzeranno il corpo stesso e viceversa.
Nella ricerca di un approccio “globale” ai problemi della bocca, ovvero di un approccio rispettoso delle componenti extrastomatognatiche, l’osteopatia rappresenta un irrinunciabile ausilio. Il sistema stomatognatico entra infatti in gioco nell’equilibrio posturale e nella dinamica deambulatoria. L’osteopatia, nelle sue diverse branche (strutturale, cranio-sacrale, viscerale e fasciale) ci consente quindi di valutare l’impatto delle problematiche orali sull’intero organismo, o al contrario l’impatto che i problemi extrastomatognatici posso avere sulla bocca.
Cosa può fare l’osteopatia prima di un intervento ortodontico?
Nella preparazione ad un intervento ortodontico ad esempio, come la correzione di una malocclusione, durante il trattamento osteopatico, l’osteopata si soffermerà:
Cosa ci guadagna il paziente?
In sostanza, la collaborazione tra odontoiatra e osteopata permetterà al paziente di avere meno fastidi post intervento e maggiore possibilità di ottenimento e mantenimento dei risultati.